Accogliere per Generare: incontro alle Querce di Mamre

lunedì, 10 Luglio , 2023

Prosegue il nostro cammino comunitario di riflessione, scandito da una serie di incontri incentrati sull’approfondimento di tematiche etiche, religiose e sociali.

In questa tappa siamo stati ospiti dei Missionari della Divina Redenzione presso l’Eremo dei Camaldoli “Santa Maria degli Angeli” di Visciano (NOLA).

La riflessione proposta dal nostro presidente, Valentino Santucci, partendo dalla figura di Abramo, Padre della fede, richiama l’invito a camminare sulle strade impervie della coerenza personale e comunitaria, a confrontarsi quotidianamente con il mondo reale cercando le strade possibili per vivere con coerenza i nostri valori. 

La vita di Abramo, un nomade in cammino, in ricerca, in ascolto di Dio, ci offre esempi in cui rispecchiarci per porci interrogativi e trarre insegnamenti ai fini di una maturazione umana e cristiana.

Nella sua figura possiamo cogliere aspetti che ci permettono di riscoprirne la pregnante attualità.

Abramo è considerato il padre della fede, pronto a partire dalla sua terra, dalla sua patria e dalla sua casa paterna. E’ il pellegrino che impara attraverso sbagli ed errori, e proprio così diventa il modello originario, l’immagine archetipica della fede e il patriarca di Israele, il “padre di una moltitudine”: ebrei, cristiani e musulmani. 

 La sua storia è metafora del cammino della vita di ciascuno, del cambiamento, del continuo movimento. Nonostante i suoi lati d’ombra, manifesta grande fede in Dio e, in nome di una promessa, parte alla ricerca di una terra sconosciuta.

Un primo elemento da cui trarre ispirazione è, quindi, la coerenza, elemento fondamentale per un’etica della convivenza umana.

 Abramo vive la sua vita e la sua fede con coerenza: la fede di Abramo non è un salto nel buio, non è cieca obbedienza, ma è un digerire faticosamente la parola dura e misteriosa di Qualcuno con cui ha instaurato una relazione di fiducia profonda; questa fiducia diventa il suo punto di riferimento costante, il principio ispiratore di ogni suo pensiero e di ogni sua azione, anche nei momenti di solitudine, di dubbio e di smarrimento.

 Si è coerenti quando le azioni quotidiane sono in sintonia con gli impegni e le responsabilità derivanti dalle scelte di fondo che definiscono gli orientamenti profondi di tutta la vita.

La tenda di Abramo è, poi, l’emblema biblico dell’accoglienza e dell’ospitalità, che è al centro dell’etica cristiana ma è anche messaggio dal valore universale.

Lo straniero è, sull’esempio del bellissimo episodio biblico di Abramo alle Querce di Mamre, una figura da accogliere ma anche una figura capace di metterci in discussione, un’occasione per interrogarci su noi stessi, un momento per riflettere sulla nostra capacità di accogliere, in generale, l “altro”. 

Così accade ad Abramo, nell’incontro che ci ha indotti alla riflessione. Abramo mette tutto ciò che ha a disposizione dei tre visitatori: crede profondamente, sa che, in quel modo, sta accogliendo il Signore, presente in modo misterioso negli stranieri. 

Viviamo in un periodo in cui la migrazione e la globalizzazione hanno raggiunto una dimensione senza precedenti: di qui la necessità di promuovere una cultura dell’accoglienza, dell’incontro e della relazione.

Diventiamo persone generative solo se sappiamo coltivare la “relazione” uscendo da noi stessi per farci prossimi.

Dopo il pranzo comunitari, l’incontro si è concluso con l’intervento di Mons. Pasquale Iannuzzo, Vicario Generale della Diocesi di Avellino, il quale, riprendendo il tema dell’accoglienza,  ha ribadito a tutti noi l’importanza e la responsabilità di essere volontari ecclesiali in ambito sociale. 

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