Confini: al di là del mare, al di qua del fiume

lunedì, 25 Marzo , 2024

“È l’infinita pazienza di ricominciare,
il coraggio di scegliere da che parte stare,
È una ferita che diventa feritoia,
Una matita spezzata che ancora colora”
Da Le poche cose che contano di S. Cristicchi

Alla scoperta dei Confini: al di là del mare, al di qua del fiume.
È questo il tema che si è affrontato nella giornata di ieri – 22 marzo 2024 – attraverso i sentieri dell’Esodo per arrivare ad oggi, a sondare ed accarezzare quelle innate capacità di comprendere la sottile soglia fra limite e confine, fra indifferenza e porosità, fra alte mura e porte aperte.

Confini geografici, confini politici, confini linguistici, confini mentali.
Fin dalla nascita, fin dal principio di ognuno di noi iniziamo a convivere con il concetto di confine che troppo spesso, erroneamente o per abitudine, assume una connotazione negativa eppure esso può e deve rappresentare un’opportunità, uno slancio per andare oltre noi stessi ed incontro agli altri.

Dobbiamo fare in modo che i nostri confini siano porosi, come vasi comunicanti che mantengono l’equilibrio, poiché solo così si può comprendere e valorizzare la sfera della mediazione e dimensione del compromesso.

Impariamo, quindi, ad essere come Mosè, che si fa guida; ispiriamoci ad essere come Tamara, che si fa ponte.
Simboli irriducibili di un confine che si fa squarcio, di una fine che diventa inizio, di un attraversare i luoghi che si fa anche dialogo.

Il Consorzio Percorsi ha ripreso, così, i propri percorsi di formazione e spiritualità; lo ha fatto con un abbraccio, simbolico e fattivo, con cui da sempre si prende cura di coloro che ne fanno parte o vi entrano in contatto.

Una giornata diversa, ma ricca. Una giornata dedicata al fare rete, al trovarsi ed al rigenerarsi, durante la quale siamo stati ospiti della Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo in Solofra dove lo stesso Don Mario ci ha tenuto ad aprire le nostre orecchie ed i nostri occhi sulla bellezza e la premura, con cui si manifestano forti l’appartenenza ed il radicamento senza mancare di accoglienza.

Nelle intense e stimolanti riflessioni del Presidente del Consorzio, Valentino Santucci, ed il prezioso intervento del neo Presidente della Caritas di Avellino, Don Antonio Vincenzo Paradiso, abbiamo scritto una nuova pagina di Percorsi, una pagina cui – siamo sicuri – ne seguiranno molte altre.

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