CORRIDOI UMANITARI: ACCOLTI NELLA NOSTRA DIOCESI 6 PROFUGHI

mercoledì, 1 Dicembre , 2021

Il 26 novembre scorso sono arrivati nella nostra Diocesi di Avellino 6 fratelli profughi giunti attraverso i corridoi umanitari della Caritas Italiana, frutto della collaborazione tra UNHCR, Governo Italiane e Conferenza Episcopale Italiana, che ha permesso di far arrivare in Italia, in modo legale e sicuro, centinaia di rifugiati, molti dei quali hanno vissuto la drammatica esperienza dei “lager” libici. L’iniziativa, sospesa a causa della pandemia, è ripresa con questo primo volo, e ha portato in Italia 50 profughi; Sudan, Sud Sudan, Centrafrica, Somalia, Eritrea, Camerun, Yemen sono i Paesi di origine da cui queste persone sono riuscite a fuggire da persecuzioni e violenze. Anche la messa a disposizione di un Boing 787 da parte della Onlus Solidaire è la testimonianza della grande attenzione e sensibilità da parte della società civile verso quanti fuggono da conflitti ed emergenze umanitarie.

“I corridoi umanitari — afferma il vescovo di Avellino Arturo Aiello – sono l’alternativa al caos e ai trafficanti di esseri umani ed evitano di far rischiare la vita in mare ai migranti; inoltre portano i rifugiati verso destinazioni sicure. L’augurio è che siano sempre più potenziati”

Ad Attenderli a Fiumicino c’erano le Caritas di Vigevano, Crema, Venezia, Verona, Matera e Avellino che garantiranno ai rifugiati percorsi di prossimità e integrazione sui propri territori, attraverso un’accoglienza comunitaria e fraterna, anche da parte di famiglie.

I “nostri” 6 rifugiati sono stati accolti presso il Convento di San Pasquale ad Atripalda. Il progetto di accoglienza, nato nel 2017 con un accordo tra la Provincia dei frati minori francescani (gestori del complesso conventuale), la Caritas diocesana di Avellino, il consorzio Percorsi e il Comune di Atripalda (proprietario del Convento), prevedeva l’apertura di una piccola comunità residenziale. L’iter di autorizzazioni sociali e sanitarie, iniziato nel 2017 e interrotto a causa della pandemia, è stato lungo e travagliato e ha visto coinvolti il Comune di Atripalda, l’Asl competente e il Piano di zona.

Anche i gruppi e le associazioni che usufruiscono del Convento, e che continueranno a farlo, e i parroci, sono stati coinvolti nella decisione di destinare una parte del complesso conventuale all’accoglienza, e la Caritas ha provveduto a sostenere i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e arredamento dei locali.

La Diocesi di Avellino ringrazia tutti coloro che  hanno reso possibile questo progetto, in particolare la Città di Atripalda, che così diventa un modello di accoglienza per tutta la nostra Chiesa e per la Società civile.

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