Pratiche infinite, così il dl Salvini ha reso più difficile ottenere la cittadinanza

lunedì, 7 Settembre , 2020

Per effetto del primo decreto sicurezza i tempi di risposta della domande di cittadinanza sono passati da due a quattro anni. Ma l’attesa è anche maggiore. Le storie dei ragazzi del Movimento italiani senza cittadinanza finiti in un limbo burocratico: “E’ una vergogna, un’anomalia tutta italiana”.

Il tempo di attesa così lungo è un’anomalia tutta italiana. Il Movimento Italiani senza Cittadinanza, che si batte per una riforma della legge 91/92, chiede tra le altre cose, anche l’abolizione dei decreti sicurezza che hanno ulteriormente complicato la situazione. “Noi non siamo arrivati qui per lavorare – spiega Jovana Kuzman, una delle attiviste del Movimento -. Siamo stati portati qui a 3 mesi, due o cinque anni, dai nostri genitori. E’ una vergogna che per il primo decreto sicurezza dobbiamo aspettare altri quattro anni per le sole pratiche. Il disbrigo burocratico dovrebbe durare al massimo un anno, come avviene in tutti gli altri paesi europei”.

I ragazzi di seconda generazione chiedono inoltre che sia rivisto il criterio del reddito minimo per ottenere la cittadinanza per residenza (previsto dalla legge 91/92). “Come possiamo dimostrare un reddito di un certo tipo in un paese dove un buon reddito regolare è un miraggio per tutti i giovani – aggiunge Kuzman -. Vogliamo che chi vuole parlare di cittadinanza oggi prima ci ascolti, ci importa che un pezzo giovane delle nuove generazioni e futuro d’Italia, venga riconosciuto per legge e possa finalmente respirare”.

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